Cosmopolitan: La città Ideale
Presso la Torre del Martello espongono Marcello d’Arco e Andrea Lunghi. ospite con l’installazione “Opera” Francesca Groppelli.
Chi ha osservato la struttura della città ideale fortemente voluta da Cosimo alla metà del 500, intende subito che quel sistema di vie, fortezze e porto, non si esaurisce nella costruzione a scopo militare di un insieme inespugnabile, ma custodisce qualcosa di più. Per usare le parole di Giorgio de Chirico, potremmo dire che sono i segni eterni, una sorta di alfabeto metafisico impresso nelle forme dell’architettura italiana; oppure, pensando al recupero radicale fatto da Gino Severini nel passaggio dal cubismo al classicismo, delle idee di Piero della Francesca, Luca Pacioli, e Leonardo sulla divina proporzione, potremmo chiamarlo il sogno del Numero.
Estratto dal testo critico di Susanna Ragionieri.